Le donne delle stelle

In questa giornata che celebra la donna vorrei dare voce alle donne delle stelle, le astrofisiche e astronome che dal IV secolo a.C. ad oggi ci aiutano a capire meglio la volta celeste.

AGLAONICE (IV-II secolo a.C. Tessaglia)
Famosa per le sue abili previsioni (nel tempo e nello spazio) di eclissi lunari e solari, Aglaonice è forse la prima astronoma greca di cui si hanno notizie. Le sue capacità suscitarono curiosità, fascino ma anche timore, infatti, era ritenuta una sacerdotessa in grado di far scomparire la luna dal cielo. Un proverbio greco cita infatti: “Sì, come la luna obbedisce ad Aglaonice”.

IPAZIA (circa 350 a.C. Alessandria)
Astronoma, filosofa e matematica da sempre simbolo della libertà di pensiero e dell’indipendenza femminile. Nonostante non siano giunti a noi i suoi scritti originali la si ricorda per diverse scoperte tramite i racconti tramandati su di lei dai filosofi del tempo. Inventò l’astrolabio e il planisfero e formulò diverse ipotesi sul moto della Terra. Purtroppo, il clima fanatico dell’epoca, il ripudio verso la scienza e l’idea che le donne non dovessero ricoprire ruoli di rilievo nella società non furono d’aiuto alla nostra astronoma che venne trucidata nel 415 a.C. Oggi invece a lei è dedicato il Centro Internazionale Donne nella Scienza dell’UNESCO.

CAROLINE HERSCHEL (1750, Hannover)
Astronoma e matematica britannica collabora assieme al fratello William alla creazione di strumenti di osservazione. La notte del 3 marzo è di grande importanza nella scoperta del pianeta Urano fatta dal fratello che le sarà sempre riconoscente. Il primo di agosto del 1786 scopre la sua prima cometa che prenderà anche il nome “cometa della prima donna” e inizia a ricevere un compenso dal Re diventando la prima donna a ricevere compenso per un lavoro scientifico. Sempre dedita all’aiuto del fratello, dopo la sua morte, inizia ad aiutare il figlio (del fratello) ma questa volta come ricercatrice indipendente catalogando oltre 2500 nebulose ed ottenendo il titolo di membro onorario della Royal Astronomical Society, è la prima donna ad ottenerlo assieme a Mary Sommerville

ANNIE CANNON (1863, Massachussets) Astronoma nota soprattutto per i suoi egregi lavori di classificazione stellare. Classificò oltre 35000 stelle manualmente e sviluppò il famoso sistema spettrale di Harvard. Fu la prima donna a sostenere il dottorato in Astronomia all’università di Groningen, la prima donna a ricevere la laurea d’onore dell’università di Oxford e la prima donna ad essere premiata dall’Accademia Nazionale delle Scienze con la medaglia Henry Draper.

HENRIETTA LEVITT (1868, Massachussets)
Astronoma americana affetta da sordità completa. Nonostante l’epoca non permettesse un’aspirante carriera per le donne nella scienza Henrietta con i suoi studi cambiò drasticamente la nostra visione dell’universo, se oggi siamo in grado di misurare la distanza delle stelle è grazie a lei. Le viene infatti affidato lo studio e la classificazione delle stelle variabili ma grazie alle sue abilità non si limita alla sola classificazione e comprende la regolarità delle pulsazioni delle stelle e la dipendenza di questa dalla loro magnitudine: maggiore è la luminosità della stella e più lento sarà il ciclo delle pulsazioni. Successivamente applica quanto appreso a stelle molto particolari: le Cefeidi e l’impatto della scoperta è incredibile: si possono calcolare le distanze tra noi e le stelle utilizzando le Cefeidi come una specie di metro cosmico. Dai suoi studi si intuì che l’universo è molto più vasto di quanto si pensasse all’epoca

MARGHERITA HACK (1922, Firenze)
Astrofisica e divulgatrice scientifica italiana, icona e riferimento di fama mondiale. Fu la prima donna a dirigere un osservatorio, quello di Trieste che diresse per più di trent’anni, grazie a lei raggiunse prestigio a livello internazionale. Scrisse oltre centinaia di pubblicazioni scientifiche e libri divulgativi di grande successo. Il suo principale campo di ricerca fu la spettroscopia stellare, in particolare le Cefeidi.

VERA RUBIN (1928, Philadelphia)
Astronoma statunitense nota soprattutto per i suoi studi che portarono a teorizzare la presenza di materia oscura ed energia oscura. Si accorse infatti che le stelle ai limiti estremi delle galassie si muovevano più velocemente di quanto predetto dalle leggi fisiche e questo la portò a pensare la possibile esistenza di materia invisibile che occupa il 27% dell’intera massa dell’universo. Vera è l’esempio di una donna che non si è mai abbattuta di fronte ai pregiudizi di genere.

SANDRA FABER (1944, Boston)
Astrofisica statunitense, famosa per i suoi studi sulle galassie. Nel 1972 entrò nel team dell’Osservatorio Californiano di Lick, fu la prima donna a far parte del gruppo di ricerca e nel 1979 scoprì la famosa relazione di Faber-Jackson insieme al dottorando Robert Jackson. Negli anni successivi raccolse le prime prove sull’esistenza della materia oscura.

JILL TARTER (1944, Stati Uniti)
Astronoma statunitense, nota per essere stata la prima a coniare il termine di “nana bruna” e per essere tra le pioniere nella ricerca di vita extraterrestre. Coinvolta fin da subito nel progetto senza scopo di lucro SETI di cui ora ne è la direttrice generale. A lei è stato ispirato il film Contact. È stata tra le persone più influenti del 2004 secondo Time.

MARICA BRANCHESI (1977, Urbino)
Astrofisica italiana nota soprattutto per i suoi studi relativi alle onde gravitazionali. Nel 2009 inizia a lavorare per l’esperimento Virgo, strumento italiano costruito per captare le onde gravitazionali. Unendo la fisica sperimentale e l’astronomia osservativa è tra i pionieri della nuova branca dell’astrofisica: l’astronomia a multimessaggero basata su segnali provenienti da diverse sorgenti. Nel 2017 Nature la inserisce tra i 10 scienziati dell’anno e nel 2018 è stata selezionata tra le 100 persone più influenti al mondo secondo Time.

TERESA FORNARO
Ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Astrofisica presso l’Osservatorio Astrofisico di Arcetri. Dopo la laurea magistrale in Chimica, consegue il dottorato di ricerca presso la Scuola Normale Superiore nell’ambito dell’Astrochimica. Segue poi la collaborazione con L’Osservatorio di Arcetri e il post dottorato a Washington presso il Geophysical Laboratory del Carnegie Institution for Science. Nel 2019 rientra in Italia e viene assunta dall’Istituto Nazionale di Astrofisica. Oggi è l’unica italiana tra i 13 partecipating scientist scelti dalla NASA per la missione Perseverance che ha lo scopo di cercare vita passata sul pianeta rosso, Marte.

Grazie a queste magnifiche donne oggi molte più ragazze si stanno appassionando all’astronomia e il mondo sta iniziando a cambiare lasciando sempre più spazio alle donne in ambito scientifico. Purtroppo, la parità è ancora lontana ma grazie a nuove giovani donne con lo spirito di queste grandi scienziate sono sicura che arriveremo lontano, che arriveremo alle stelle.

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