Startrail Tutorial

Che cosa è uno startrail

Lo stratrail è un tipo di fotografia dove vengono immortalate un insieme di stelle che sembrano ruotare. In realtà l’effetto è dato dal fatto che la Terra, così come la macchina fotografica che si trova nel sistema di riferimento solidale al nostro pianeta, ruota intorno al proprio asse e quindi fotografando per lunghi periodi uno stesso spazio di cielo le stelle, che in realtà sono ferme, sembreranno muoversi.

Le stelle lasciano la loro traccia circolare intorno ad un punto fisso che è la stella polare. L’asse di rotazione terrestre, infatti, passa più o meno in corrispondenza di questa stella che quindi nella somma dei vari scatti sembrerà fissa.

Questo succede se la foto viene realizzata nell’emisfero Nord terrestre, mentre se la foto viene scattata nell’emisfero Sud la stella polare non sarà presente; se invece lo scatto viene fatto all’equatore le stelle lasceranno una strisciata dritta e parallela le une con le altre.

Risulta ovvio che per ottenere uno startrail circolare va puntata la stella polare.

Esempio di Startrail con stella polare. Credit: ESO

Ci sono tre regole fondamentali da rispettare per la realizzazione di uno strartrail: la prima è che il cielo sia completamente privo di nuvole, altrimenti le stelle non verranno completamente strisciate, la seconda è quella di scattare con la macchina fotografica attaccata ad un cavalletto che per nessuno motivo deve essere spostato (anche di pochi centimetri) durante la posa e la terza è che la macchina fotografica (reflex o mirrorless) abbia la funzione manuale con un tempo di esposizione di almeno 20” e la possibilità di scattare da remoto.

Inoltre un’altra regola molto importante è quella di realizzare gli scatti in una zona particolarmente buia; non è comunque indispensabile, ma la foto presenterà più rumore e meno stelle.

Per esempio la foto qui sotto è stata realizzata sulle colline di un paese del chianti, quindi non priva di inquinamento luminoso.

Firenze vista dalle colline del Chianti. Credit: FMPhoto

Impostazioni consigliate

Le impostazioni dipendo da quanto inquinamento luminoso è presente nel luogo in cui viene scattata la foto.

Per prima cosa va impostata la modalità di scatto continuo (se si ha la possibilità di controllare la macchina fotografica da remoto meglio, per esempio con app per telefono o collegamento al pc) e impostare il tempo di esposizione più lungo possibile (di solito almeno 30”).

Il valore ISO va impostato intorno ai 200 se si ha poco inquinamento luminoso, altrimenti a 400 o superiori se l’inquinamento luminoso è tanto, stando però attenti a non superare la metà del massimo valore ISO consentito dalla macchina fotografica, perché altrimenti si rischierebbe troppo rumore digitale (per esempio se la macchina fotografica ha un ISO massimo di 1600 non va superato il valore 800).

Il diaframma conviene tenerlo aperto fra valori compresi tra f2.8 e f5.6 in modo tale da catturare una quantità maggiore di luce.

Sta poi a chi scatta scegliere l’inquadratura adatta. Quello che consiglio è di avere sempre qualche soggetto fermo oltre alle stelle e se è possibile inquadrare la stella polare così da far compiere alle stelle cerchi intorno a questa.

Lo scatto delle foto

A questo punto non resta che scattare!

Dopo aver impostato la macchina fotografica e aver posizionato nel modo giusto il treppiede così che non si muova per nessun motivo si può iniziare a scattare. Se non è possibile controllare lo scatto da remoto con un intervallometro o con il collegamento allo smartphone o al pc, si deve trovare un modo per tenere il pulsante di scatto sempre premuto così da realizzare scatti continui.

In questo modo la macchina realizzerà fotografie continue da 30 secondi (che è il tempo di esposizione impostato) in successione fino a che non verrà disattivato il pulsante.

Per creare scie molto lunghe o cerchi completi ci vogliono pose molto lunghe, anche di 2, 3 o 4 ore.

Per apprezzare un minimo la fotografia il tempo totale dovrà comunque essere di almeno un’ora (120 fotografie da 30 secondi). Durante gli scatti è fondamentale che la macchina non si muova, come già detto in precedenza.

Startrail dalla Stazione Spaziale Internazionale. Credit: NASA

Elaborazione

Lo step successivo è l’elaborazione e richiede l’uso di un computer.

La procedura da seguire è detta stacking, in italiano “impilamento”. Può essere fatta manualmente su Photoshop, ma esistono dei programmi gratuiti (e molto leggeri) che fanno tutto automaticamente (e probabilmente con un risultato migliore).

I due programmi migliori sono sicuramente “Strartrails” e “StarStaX” di cui ora esiste anche una versione in italiano, non disponibile fino a poco tempo fa. Sono molto intuitivi (e minimali) da usare, infatti basterà importare tutte le immagini che il programma deve processare e poi avviare il processo.

Se nell’immagine finale, oltre alle scie delle stelle, appariranno anche altre linee non è un grosso problema, infatti saranno strisciate lasciate dagli aerei (linea tratteggiata), dai satelliti (linea continua) e non mancheranno nemmeno asteroidi che impattano nell’atmosfera (linea continua “fiammeggiante” specialmente in piena estate).

In altro sulla destra si può vedere una linea continua riconducibile probabilmente a una cometa. Credit: FMPhoto

Post Produzione

L’ultimo step è quello della post produzione dove si può modificare l’immagine a proprio piacimento.

I programmi utilizzabili sono tanti, i migliori sicuramente sono Lightroom e Photoshop.

Qui sotto lascio un esempio di un’immagine prima e dopo la post produzione!

La prima immagine è l’immagine grezza data dal programma, in questo caso Startrails, quelle successive sono elaborazioni realizzate con Lightroom.

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